Già molti anni fa, era il 1996, Glauco Venier aveva usato l’espressione “l’insiùm” (che in friulano significa “il sogno”) per dare il titolo a uno dei suoi primi dischi, in trio con Salvatore Maiore e Roberto Dani, nel quale prendeva spunto dalla cultura friulana per fare jazz. Nel 2004, poi, aveva affrontato la musica del leggendario prete e musicista cinquecentesco Giorgio Mainerio in un eccellente disco, Dal Libro dei Balli di Giorgio Mainerio, uscito per Artesuono.
Oggi quell’espressione friulana è il nome del laboratorio permanente di ricerca musicale che raccoglie alcuni dei più interessanti musicisti della regione, molti dei quali cresciuti anche grazie al lavoro di didatta che Venier svolge al Conservatorio di Trieste, con la cui orchestra il pianista ripropone e rielabora proprio le musiche di Mainerio—peraltro riprese in questi anni in vari contesti, per esempio nel grande progetto Simphonika, realizzato per il Mittelfest e pubblicato nel 2014 sempre da Artesuono.
Sette delle dieci tracce di questo lavoro sono infatti brani tratti da Il primo libro de’ balli a quattro voci accomodati per cantar et sonar dogni sorte de istromenti di Mainerio, rielaborati da Venier (cinque erano già presenti nel disco del 1994) e arrangiati da Michele Corcella, che dirige poi l’ampio ensemble; le rimanenti tre sono invece improvvisazioni per formazione ristretta. In quattro brani compare anche la voce della grande cantante inglese Norma Winstone, che impreziosisce ulteriormente la trama sonora.
Come già nel disco precedente, l’integrazione tra musica antica e jazz è eccellente: i balli di origine popolare trovano una nuova vita nell’esecuzione operata dall’ensemble dominato dai fiati, che come una autentica big band sfrutta i temi e i ritmi di Mainerio per lanciarsi negli assoli. Una prassi che avviene in gran parte dei brani, ma che risalta particolarmente, per esempio, in ”Pass’e mezzo della Paganina””, il cui centro è un susseguirsi di assoli dei fiati.
Eccellente lavoro che unisce qualità e suggestione, jazz e tradizione classico-popolare, raffinata inventiva (si ascoltino le tre improvvisazioni) e temi accattivanti.